Jan 01, 2024
TAKUAPÍ Cortile coperto della scuola / MASS Architects
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Descrizione testuale fornita dagli architetti. Questo progetto si inserisce in un lungo percorso di ricerca ed esperienze sulle possibilità costruttive offerte dal legno, alla ricerca di risultati spaziali interessanti, strutturalmente efficienti, rispettosi dell'ambiente ed economicamente sostenibili.
La storia del luogo intreccia culture di immigrati e popolazioni indigene e fin dall'inizio il materiale da costruzione tradizionale era il legno, inizialmente specie autoctone, e oggi per lo più impiantate straniere. Pur avendo una forte presenza di attività silvo-industriale, notiamo che l’uso del legno è sottostimato nei progetti su larga scala.
A Ruiz de Montoya vivono 16 comunità di indigeni Mbya Guaraní, “Takuapí” è una delle più antiche della zona. La sua scuola "Intercultural Bilingual School Takuapí" non disponeva di uno spazio per molteplici usi e da lì nasce la proposta del "Cortile scolastico coperto", dove abbiamo avuto la possibilità di sviluppare e materializzare molti dei concetti del nostro lavoro di ricerca.
Fin dalla fase progettuale, come visione generale, siamo stati consapevoli della cura delle risorse economiche, principalmente in questi aspetti: L'utilizzo del legno con la minor lavorazione possibile, dell'acciaio (in gran parte riciclato) con un uso razionale e senza abuso dello stesso, Metodi e sistemi di costruzione basati sulle risorse umane locali, gli strumenti e le attrezzature sono stati appositamente progettati e realizzati per facilitare il montaggio e l'installazione, eliminando attrezzature sofisticate e costose.
La busta è composta fondamentalmente da 4 parti:
I fusti (basamenti) in cemento elevano i sostegni, evitando il contatto con l'umidità del terreno, caratteristica di questa zona.
I supporti si presentano come un “reticolo spaziale” di tronchi e tenditori, con una disposizione tale che gli elementi in legno sono posti verso l'interno, protetti dalle intemperie, e quelli metallici verso l'esterno, a chiusura del sistema.
Gli archi in legno lamellare in opera, che sorreggono l'intera copertura, hanno un raggio di curvatura che risponde ad uno stretto equilibrio tra i limiti elastici del legno e le sezioni adottate, questo ha permesso di unire le pendenze rettilinee con una curva ottenendo una continuità involucro spaziale.
I “giunti” metallici studiati appositamente per questo sistema, facilitano il collegamento tra tutte le parti in modo semplice e sicuro, adattandosi a diverse situazioni angolari, senza la necessità di tagliare i tronchi e/o elementi di collegamento ad angolazioni complesse.
Benjamin Zapico